COMPAGNIA TEATRALE ALFA 3 IN ANGELO BROFFERIO E IL RISORGIMENTO ITALIANO
COMPAGNIA TEATRALE ALFA 3
IN ANGELO BROFFERIO E IL RISORGIMENTO ITALIANO
VENERDì 12 MAGGIO ORE 21.00
VIA MOMBARCARO 99/B TORINO ZONA SANTA RITA
Ventunesimo appuntamento della stagione è quello con la Compagnia Teatrale Alfa 3 che metterà in scena “Angelo Brofferio e il Risorgimento italiano”
Per Brofferio attività letteraria e azione politica sono la stessa cosa, tuttavia il successo delle sue canzoni, nelle classi popolari, dipendeva in buona parte dalle espressioni ardite proprie dei costumi del tempo : suggestionava il popolo anche la sua fama di donnaiolo (galiné). In una società tendenzialmente libertina, fu pertanto più apprezzato dalla gente comune come poeta amoroso dai toni licenziosi per il gioco dei doppi sensi e delle allusioni furbesche: che come poeta civile e patriottico.
Angelo Brofferio fu un letterato, un poeta, un grande avvocato e un politico importante, ma soprattutto uno spirito libero e intransigente che contrastò, con tutte le sue forze, la nobiltà e la ricca borghesia del suo tempo impegnate nella guida di un processo di unificazione che escludeva la partecipazione popolare.
Lo studio e l’approfondimento di questo personaggio, obiettivamente sorprendente, fa scoprire un uomo che non solo ha vissuto tutto il periodo del Risorgimento italiano, Brofferio è nato nel 1802 ed è morto nel 1866, ma del Risorgimento è stato un esponente di primo piano e un grande protagonista. Ha partecipato giovanissimo ai moti del 1821, è stato imprigionato ed ha rischiato seriamente la condanna a morte in quelli del 1831. Nel 1848, quando si apre il periodo che porterà il Piemonte allo statuto e l’Italia all’Unità, si esalta e scrive articoli e canzoni di incitamento per i patrioti che si lanciavano nell’avventura d e l l ‘ abbat t i m e n t o d e l l o s t a t o assolutistico e, poi, nel complesso e difficile processo di unificazione. È nell’attuazione di questo processo che il pensiero di Brofferio diverge sia da quello dei moderati, che facevano riferimento a Cavour, sia da quello dei mazziniani. Dei moderati non condivide il mancato impegno a favorire la partecipazione popolare, dei mazziniani non condivide l’aspetto elitario e velleitario destinato a restare senza sbocchi. Per l’unificazione dell’Italia, Brofferio non vede altra strada che quella del coinvolgimento del popolo: “përchè, car Camilo, o la libertà as la dà ‘l pòpol italian, tut ‘l pòpol, dësnò l’union a sarà ‘n faliment che l’Italia a pagrà car”. Sarà, la sua, una voce di grande lungimiranza, ma una voce isolata. L’unità la faranno i ricchi della classe aristocratica e borghese: il popolo ne sarà escluso. Restano le sue canzoni, circa cento, e le sue poesie, scritte volutamente in piemontese, la lingua del popolo, per educarlo, sensibilizzarlo e coinvolgerlo. Sono bellissime, molte di incredibile e straordinaria attualità, e mantengono intatto il loro fascino. Ancora oggi, a quasi duecento anni di distanza, fa bene sentirle, divertono e fanno riflettere.